

Outsider! Solo così è possibile definire correttamente la nuova Aprilia Tuono V4R per non rischiare di intrappolarla in definizioni che le starebbero strette. Naked? Riduttivo! SuperBike senza carena? Non renderebbe giustizia alla sua ecletticità! Insomma, un universo parallelo questa Tuono 4VR che siamo andati a testare in anteprima a Valencia in versione A-PRC (ovvero, dotata di Performance Riding Control, il pacchetto Aprilia che comprende il controllo di trazione regolabile su 8 livelli, il controllo dell’impennata su 3 livelli, il quick shifter e il il launch control).
Tralasciando il discorso “pista” (tutti i tester presenti sul Ricardo Tormo, nessuno escluso, hanno espresso un giudizio unanime sull’efficacia della Tuono tra i cordoli, paragonabile in tutto a quella di una sportiva), abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sulle qualità stradali della moto, con un quesito preciso cui dare una risposta: 168 cavalli, spirito Race Replica, ciclistica estrema… ne varrà la pena sui percorsi di tutti i giorni? Infilatevi il casco e scopriamolo insieme… si parte!
DA FERMA
Prima di dare inizio alle danze giriamole un po’ attorno. Stilisticamente, il richiamo alla RSV4 è molto forte con linee piacevolmente appuntite e filanti al posteriore. Per quanto riguarda la parte anteriore, quella più criticata, rimane sostanzialmente una questione di gusti.
“Il frontale è un vincolo tecnico imposto allo stile,” ci hanno spiegato in conferenza stampa i tecnici Aprilia in merito alle forme del complesso cupolino/fiancatine laterali. Una scelta obbligata, quindi, per consentire al motore di “respirare” al meglio. A parere di chi scrive, comunque,diversamente dalla livrea all-black, le versioni bicolor (a Valencia era presente la Tuono in colorazione gialla e nera, che affianca in listino l’altra bicolor nera e grigia) godono di un impatto estetico maggiormente gratificante sul davanti, in grado di snellire un certo senso di pesantezza. Il faro è formato da due elementi poliessoidali e dai piccoli Led centrali “a branchie” che ne spezzano la continuità. Il cupolino, poi, come nella precedente versione, è direttamente fissato al telaio per non “appesantire” la forcella, a tutto vantaggio dell’azione di guida.
Totalmente appagante, invece, la vista laterale dominata dal bel telaio in soluzione di continuità col forcellone per un effetto high-tech che non lascia indifferenti. Il doppio trave in alluminio – benché la somiglianza possa ingannare – è diverso da quello utilizzato sulla RSV4 e si presenta con quote differenti allo scopo di incrementare la “rotondità” di guida in luogo di un certo nervosismo tipico delle supersportive. Una scelta obbligata per una moto che vuole essere appagante anche su strada.
IN SELLA
Appena inforcata, la Tuono accoglie il pilota con una seduta più comoda del previsto. Nel senso che: le pedane sono decisamente in alto, sì! La sella è dura proprio come su una sportiva, sì! Ma nel complesso, le geometrie consentono una postura naturale col busto lievemente piegato in avanti a caricare l’anteriore, mentre il manubrio, largo il giusto e ad altezza ottimale, è proprio lì dove te lo aspetti. La sensazione di controllo è totale!
Davvero azzeccata, poi, la forma della sella che già da fermi lascia intendere la buona capacità di far “scivolare” il corpo di qua e di là quando la guida si fa aggressiva, garantendo spostamenti laterali ottimali nei cambi di direzione più spinti.
Giriamo la chiave e aspettiamo il check sul modernissimo diplay a cristalli liquidi. La ricca dotazione elettronica impone – sulle prime – un piccolo apprendistato per le opportune regolazioni. Di fatto, è tutto piuttosto intuitivo e dopo aver dedicato qualche istante alla selezione dei vari parametri in base al tipo di percorso, si è pronti a partire. Tra le diverse selezioni della mappatura del motore, Track, Sport e Road, le ultime due sono quelle da tenere in considerazione per la guida su strada. La selezione Road taglia la potenza del 25% (utilissima in condizioni di fondo viscido o per andare a spasso); La Sport, invece, sarà l’arma da sfoderare quando il gioco si fa duro sui percorsi tutte curve: si tratta di una mappatura full-power che si differenzia dalla Track (dedicata alla pista) solo per l’erogazione della potenza ottimizzata alla guida su strada.
A caccia di nei, ne rilevo subito due. Il raggio di sterzo è da sportiva pura, e impone faticosi straordinari nelle manovre in spazi angusti; la leva della frizione, poi, si può avere regolabile solo come optional. Su quest’ultimo punto soprattutto, trattandosi di una moto d’alta gamma, si poteva fare uno sforzo in più offrendo la regolabilità di serie, per andare incontro a chi non ha le mani da cestista e necessita – in alcuni casi – di regolare la leva in posizione più confortevole (soprattutto quando ci si trova a dover effettuare continue cambiate, come ad esempio nel traffico cittadino).
Finalmente arriva il momento di partire. Infilo la mappatura Sport, regolo il traction control inizialmente in posizione 6 (su una scala da 1 a 8, l’ideale per girare su stradacon temperature calde e fondo in buone condizioni) e sono pronto al via!
SENSAZIONI DI GUIDA
Il test si è svolto su un percorso ad hoc con passaggi di misto stretto, lunghi curvoni veloci e una bella “galoppata” di montagna tra pieghe di ogni genere. Dopo alcuni metri, ecco la prima piacevole sorpresa: la nuovo Tuono dà subito confidenza. Qualcuno direbbe che è addirittura “facile”, ma sarebbe un errore considerare questa moto alla portata di tutti. Un utente mediamente preparato, però, avrà la sensazione di conoscerla da sempre sentendo una immediata sensazione di feeling e controllo.
A questo punto, però, la voglia di sentire di che pasta è fatto il V4 Aprilia è troppa. Marce basse e giù il gas! La prima cosa che mi dico è: fortuna che ho lasciato inserito il sistema anti-impennata! La seconda cosa che mi dico è: peccato aver lasciato inserito il sistema anti-impennata!
Con la mappatura Sport il vigore del motore è assolutamente gudurioso. Un’erogazione piacevolmente teppistica, tenuta a bada alla perfezione dal controllo di trazione che fa sentire il pilota supportato (come quando si esagera in uscita di curva) senza mai risultare invasivo.
Il primo tratto di misto stretto evidenzia il carattere “maschio” della nuova Tuono, che va guidata con una certa decisione per ottenere cambi di direzione veloci. Insomma, non è la classica moto che curva col pensiero, ma pretende un Rider attivo, che la metta di volta in volta sulla giusta traiettoria. Una caratteristica che piacerà molto a chi ama sentire la guida, un po’ meno a chi preferisce mezzi più immediati nelle reazioni.
Ma è sul veloce che la Tuono si esalta. Dentro le marce alte e via, con una progressione muscolosa che si fa sentire forte con un bel “calcio” lungo tutto l’arco di erogazione. Il rigore mostrato nei curvoni veloci, affrontati con decisione, è al top della categoria, assolutamente paragonabile a quello di una supersportiva. Sul dritto, invece, il cupolino dal coefficiente di protezione praticamente nullo mostra qualche piccola controindicazione: anche spalmandosi sul serbatoio – ma parliamo di velocità da autobahn tedesche – si finisce col rimanere “appesi al manubrio”: in questa circostanza è impossibile non avvertire un certo alleggerimento dell’anteriore (n.b. il riferimento è ad una taratura delle sospensioni per uso strada).
Finalmente si arriva in Montagna, un percorso elicoidale dove si fanno apprezzare da subito i rapporti corti delle prime tre marce. Il giochino è tanto semplice quanto irresistibile: stacchi deciso prima di ogni curva grazie all’ottimo lavoro dei Brembo con pompa assiale (ottimo mix di efficacia e modulabilità), infili la marcia giusta, butti giù la moto e oltrepassato il punto di corda spalanchi il gas pronto al decollo (opportunamente assistito dal traction control). Tutto questo, però, nasconde pericolosi effetti collaterali: il rischio che vi si blocchi la mascella a forza di ridervela di gusto sotto al casco è assai elevato; per non parlare delle durissime crisi di astinenza una volta smontati dalla sella…
CONCLUSIONI
… perché a conti fatti – al di là dei dati tecnici e potenze in campo – è proprio questo l’elemento caratterizzante della nuova Aprilia Tuono V4 R: il fattore emozionale. Una moto può essere efficace ma trasmettere poco. La nuova Tuono è efficace e trasmette emozioni.
Velenosa quando serve, docile quanto basta con la mappatura Road, in sella alla Tuono ti diverti. Anzi, ti gasi di brutto. E a quel punto, cose come il confort, la sella dura, le ginocchia piegate e qualche indolenzimento a fine giornata, passano davvero in secondo piano.
All’inizio ci eravamo chiesti se valesse la pena un acquisto del genere per divertirsi su strada. Be’, la risposta l’avreste potuta vedere limpida e chiara sulle facce di tutti i tester e giornalisti al momento di levarsi il casco: se il vostro obiettivo è il divertimento di guida, assolutamente sì!
La Tuono 4VR è la moto perfetta per chi, un po’ stanco dei semimanubri, non vuole rinunciare a niente, anzi, se possibile, vuole addirittura guadagnarci: maggiore fruibilità, efficacia, e godimento puro sia in pista che in strada… e poi, volete mettere la soddisfazione di mandare ai matti l’amico Race Replica che non riuscirà in alcun modo a scrollarvisi di dosso?
Per non parlare, poi, di quando dovrà darsi un gran da fare per starvi dietro.
In conclusione, un debutto convincente quello della Tuono, che, come di rado accade, sembra aver messo tutti d’accordo sulle qualità dinamiche. L’estetica, invece, giudicatela voi (insomma, come reagireste se qualcuno volesse scegliervi la fidanzata?)
La Tuono V4 R è disponibile presso i concessionari Aprilia al prezzo di 13.390 € franco concessionario in versione Standard. Sono invece necessari circa 2000 € in più per la versione A-PRC. L’impresa vale la spesa? Visto quanto assaporato durante il Test, direi di sì. Al prezzo di una sportiva 1000cc (forse anche qualcosina in meno) vi portate a casa un pacchetto di elettronica efficacissima e supertecnologica in grado di irretire senza rimedio anche il più scettico dei motociclisti “duri e puri”… e scusate se è poco!
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APRILIA TUONO 4VR APRC IN SINTESI (a seguire, la scheda tecnica) | |
Pregi | Difetti |
Carattere emozionale del Motore | Raggio di sterzo |
Ciclistica/Guidabilità | Leva frizione regolabile solo optional |
Componentistica al Top | |
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SCHEDA TECNICA APRILIA TUONO V4 R
Tipo motore | Aprilia 4 cilindri a V longitudinale di 65°, 4 tempi, raffreddamento a liquido, distribuzione bialbero a camme (DOHC), quattro valvole per cilindro |
Carburante | Benzina Senza Piombo |
Alesaggio e corsa | 78 x 52.3 mm |
Cilindrata totale | 999.6 cc |
Rapp. di compressione | 13:1 |
Potenza max all’albero | 167.3 CV (123 kW) a 11.5 00 rpm |
Coppia max all’albero | 111.5 Nm a 9.500 rpm |
Alimentazione | Airbox con prese d’aria dinamiche frontali.4 corpi farfallati Weber-Marelli da 48 mm con 4 iniettori e gestione Ride-by-Wire di ultima generazione.
Multimappa selezionabile dal pilota in marcia: T (Track), S (Sport), R (Road) |
Accensione | Elettronica digitale Magneti Marelli integrata nel sistema di gestione motore, con una candela per cilindro, bobine tipo “stick-coil” |
Avviamento | Elettrico |
Scarico | Schema 4 in 2 in 1, una sonda lambda, mono silenziatore laterale con valvola parzializzatrice comandata dalla centralina gestione motore e catalizzatore trivalente integrato (Euro 3). |
Generatore | Volano con magneti alle terre rare da 420 W |
Lubrificazione | A carter umido con radiatore olio/aria, doppia pompa olio (lubrificazione e raffreddamento) |
Cambio | Estraibile a 6 rapporti1°: 39/15 (2.600)
2°: 33/16 (2,063) 3°: 34/20 (1.700) 4°: 32/22 (1.455) 5°: 34/26 (1.308) 6°: 33/27 (1.222) Comando cambio con sistema elettronico Aprilia Quick Shift (AQS) su versione APRC |
Frizione | Multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento meccanico |
Trasmissione primaria | A ingranaggi a denti dritti e parastrappi integrato, rapporto di trasmissione: 73/44 (1.659) |
Trasmissione secondaria | A catena: Rapporto di trasmissione: 42/16 (2.625) |
Gestione della trazione su versione specifica (APRC) | Sistema APRC (Aprilia Performance Ride Control) che comprende controllo di trazione (ATC), controllo di impennata (AWC), controllo di partenza (ALC) tutti settabili e disinseribili indipendentemente |
Telaio | Telaio in alluminio a doppia trave con elementi fusi e stampati in lamiera.(Ammortizzatore di sterzo Sachs su versione APRC) |
Sospensione anteriore | Forcella Sachs upside-down, steli Æ 43 mm. Piedini forgiati in alluminio per fissaggio pinze radiali. Completamente regolabile in precarico molle, estensione e compressione idraulica. Escursione ruota 120 mm |
Sospensione posteriore | Forcellone a doppia capriata in alluminio; tecnologia mista di fusione a basso spessore e lamiera.Mono-ammortizzatore Sachs con piggy-back completamente regolabile in: precarico molla, idraulica in compressione ed estensione. Biellismo progressivo APS. Escursione ruota 130 mm |
Freni | Ant: Doppio disco diametro 320 mm flottante con pista frenante in acciaio inox alleggerito con 6 nottolini. Pinze Brembo a fissaggio radiale a 4 pistoncini Æ 32 mm contrapposti. Pastiglie sinterizzate. Pompa assiale e tubi freno in treccia metallica. |
Post: Disco diametro 220mm; pinza Brembo flottante a 2 pistoncini isolati Æ 32 mm. Pastiglie sinterizzate. Pompa con serbatoio integrato e tubo in treccia metallica | |
Cerchi | Fusi in lega d’alluminio, a 3 razze sdoppiate.Ant.:3.5”X17”
Post: 6.00”X17” |
Pneumatici | Radiali tubeless.ant: 120/70 ZR 17
post: 190/55 ZR 17 (in alternativa 190/50 ZR 17; 200/55 ZR 17) |
Dimensioni (regolazioni di base) |
Lunghezza max: 2065 mmLarghezza max: 800 mm (al manubrio)
Altezza max: 1090 mm Altezza min da terra: 125 mm Altezza sella: 835 mm Interasse: 1445 mm Avancorsa: 107.5 mm Angolo di sterzo: 25° |
Peso a secco |
183 kg * |
Serbatoio | 17 litri (4 di riserva) |
*Peso dichiarato a secco, senza batteria e senza liquidi
Sangue di Cornovaglia
2011/04/21 at 4:28 PM
😈 😈 😈
S P E T T A C O L O !!!
Dicono tutti che è una bestia sta moto, e a me non dispiace nemmeno come estetica
Mario
2011/04/21 at 6:05 PM
Una moto che manderà in crisi tanti acquirenti di supersportive. Mi da l’ idea di essere un mezzo da motociclisti seri e non da fighetti da bar
TNT
2011/04/22 at 10:18 AM
Moto moooolto interessante, e confermo che doppio colore col giallo sembra meglio, almeno in foto. La Tuono è sempre stata una bella bestia, anche la vecchia era libidinosa, ma proprio non mi piaceva. Questa andrò a vederla da vicino e magari se ci riesco faccio anche una prova. A leggere l’articolo si direbbe proprio la moto che cerco……più comoda di una sportiva da pista ma con le stesse prestazioni e divertimento. Io da marzo in poi uso la moto anche tutti i giorni per andare a lavoro e farlo a schiena dritta non mi dispiacerebbe
Gian
2011/04/23 at 8:39 AM
Mi interessa moltissimo questa nuova tuono, davero una bella bestiolina.
Bello anche il test, bravi 🙂
Ciao Gian
Moreno
2011/04/25 at 3:19 PM
Ma a che serve una moto così? 168 cavalli in trada sono inutili. Allora per sfruttarla ci dovrei andare in pista, ma a quel punto mi prendo una sportiva vera, no? 😕
Morgan
2011/04/25 at 6:01 PM
Finalmente Aprilia si è svegliata, il potenziale di questa moto è buono. Speriamo che adesso si diano anche da fare con un servizio vendita e post/vendita decenti
SBK Project
2011/04/27 at 9:30 AM
@ Moreno: ma non è proprio così. Quante volte ci vai in pista in un anno? 8 – 10 – 15? Per tutto il resto del tempo sei in strada. Con questa Tuono hai tutti i 168 cavalli da scatenare, le volte che vai in pista; su strada ti godi il manubrio alto, un po’ di comodità in più e ci vai pure a spasso… dove sta scritto che i cavalli li devi usare sempre tutti? Li usi quando ti servono!
Ciò detto, bella e brava la nuova Tuono, ci sto facendo un pensierino al posto del gixxer750 che sto per lasciare dopo una gloriosa carriera e 68.000 Km all’attivo
Curzio
2011/04/27 at 2:30 PM
La Tuono? La vecchia forse aveva senso, questa è completamente inutile!
Christian
2011/05/02 at 4:44 PM
Ho avuto modo di provarla e confermo tutto. La mappatura sport su strada è una figata, certe volte anche troppo ma ci si abitua subito alla potenza. Non mi è sembrata una moto “impossibile”, credevo peggio vista la cavalleria, invece si guida bene, basta usare la testa 😉
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Cristian
2011/06/18 at 6:20 PM
Ho avuto la possibilita di guidarla per 1h provando un po tutte le mappature (alla fine si usa la mappa Track ) io arrivo dalla MV Brutale 1078rr ,vi posso dire che alla fine non so cosa fare se prenderla adesso ho aspettare , in una parola, spettacolare . L’unico “problema” è la prima marcia ,è lungha una cifra non so quanto possa durare la frizzione .
Paolo
2011/08/23 at 1:31 PM
Ho letto su 2ruote del mese di Luglio (credo) dei pareri discordanti rispetto a questo che leggo qui. Ho letto che all’Alpenmaster (prova della rivista tedesca Motorrad per saggiare caratteristiche su strada delle nuove moto dopo averne testate in pista quelle prestazionali) questa nuova Tuono risulta una moto pochissimo adatta per l’uso su strada e in montagna…finendo al terzo posto tra le nuovissime naked uscite…dietro alla Speed Triple e gsx se ricordo bene.
Questo ha dato un freno incredibile alla mia voglia di comprarla. :-((
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